Origini e cenni storici
La sua origine è incerta.
 
Descrizione ampelografica
Apice del germoglio: espanso, lanuginoso, verde con bordi leggermente carminati. Foglia: media o grande, orbicolare, tri-o penta-lobata. Il seno peziolare è a forma di U, con bordi sovrapposti. I seni laterali superiori sono ad U o a V; quelli inferiori, se presenti, a V. La pagina superiore appare glabra e verde dotata di nervature verdi, leggermente rosse nella parte iniziale. Il lembo è quasi piano, abbastanza spesso. Grappolo: medio di forma conica dotato di una o di due ali. Acino: medio-piccolo, sferoide. La buccia è lucida tenera e pruinosa di colore verde biancastro, di sapore semplice ed astringente.
 
Fenologia
L'epoca di germogliamento è tardiva; fioritura precoce, grappolo di facile allegazione, maturazione tardiva nella prima o seconda decade di ottobre. La produzione è abbondante.
 
Esigenze pedoclimatiche
Non è caratterizzataa da particolari esigenze ambientali, predilige terreni poco profondi.
 
Caratteristiche dei vini
Alcool: 11,0 % vol. %. Acidità totale: 8,6 g/l. pH: 3,2. L'uva è solitamente utilizzata in uvaggio con Bianco d'Alessano per la produzione dei vini DOC "Martina" e "Locorotondo". Il vino, ottimo nell'abbinamento con piatti a base di pesce, si presenta di colore bianco tendente al verdolino ed ha un gusto neutro. Nel passato veniva esportato in altre regioni per l'impiego nella preparazione di vini liquorosi aromatizzati (Vermut).
 
Importanza economica e distribuzione geografica
Il vitigno è tradizionalmente presente in Puglia nelle zone di produzione dei vini a DOC Locorotondo e Martina Franca. Viene utilizzato anche per la produzione dei DOC San Severo, Ostuni e Gravina ed IGT Valle d'Itria. E' iscritto fra le varietà idonee alla coltivazione in tutte le provincie pugliesi.